Missioni Mariane dell'Anno 1992 - Istituto Aveta

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Missioni Mariane dell'Anno 1992

Il Santuario > Madonna Pellegrina

"1992" La Regina di Pompei si reca a Nocera Inferiore
12/19 Gennaio 1992 – Parrocchia: “S. Maria ad Praesepe”

“Che c’è d’allegro in questo maledetto paese?” Con queste parole cariche di rabbioso dispetto l’Innominato di manzoniana memoria esprime la reazione del suo animo di fronte al “mobile spettacolo” di una folla festosa di uomini, donne, fanciulli che “a brigate, a coppie, soli” si affrettavano verso una pieve, in occasione della visita pastorale del Cardinale Federigo Borromeo.
Ho ripensato spesso a questa scena descritta ne I Promesso Sposi nel corso della Settimana mariana, che si è svolta dal 12 al 19 gennaio nel mio “maledetto paese” di Nocera Inferiore, conferendo “un uguale trasporto di gioia a tanta gente diversa”.
na volta tanto questa antica e gloriosa città, assurta spesso negli ultimi anni alla ribalta della cronaca nera, ha vissuto giornate improbabili di intensa gioia spirituale.
Ad ogni ora del giorno avresti potuto vedere una folla gioconda e vivace affrettarsi verso la chiesa parrocchiale di “S. Maria ad Praesepe, per contemplare la celeste bellezza della Madonna di Pompei.
Per una settimana si è scampanato “più per allegria che per avvisare la gente”.
È stato un miracolo operato da Colei che la Chiesa nelle litanie lauretane canta come “Causa della nostra letizia”.
La fede cristiana ci offre la certezza che dove abbonda il delitto, ivi sovrabbonda la grazia. Ebbene di questa grazia Maria è stata la sovrana dispensatrice e per questo, come canta la poesia, è per noi mortali “di speranza fontana vivace”.
A questa sorgente inesauribile sono accorsi per dissetarsi tutti: gli alunni delle scuole cittadine di ogni ordine e grado, dalle materne alle liceali, i malati in carrozzella, assistititi con delicata premura dai soci dell’Unitalsi, coppie di sposi e di fidanzati e una incredibile schiera di uomini di ogni ceto sociale.
A tutti è stato rivolto un appassionato appello alla conversione per costruire insieme la civiltà dell’amore.
Animatori instancabili di queste giornate mariane sono stati Mons. Baldassarre Cuomo, Vicario Generale di Pompei, e don Adolfo L’Arco.
L’uno dolce e tranquillo come un limpido specchio d’acqua, l’altro impetuoso e travolgente come un torrente in piena. Preziosa la collaborazione di Suor Maria Sabina e di Suor Maria Barbara.
Il “la” della Settimana mariana l’aveva dato il nostro Vescovo, S. Ecc.za Mons. Gioacchino Illiano, il quale ha sollecitato, incoraggiato, benedetto questa iniziativa, promossa dai Parroci della Forania di Nocera Inferiore.
Nella solenne Celebrazione Eucaristica di apertura, riecheggiando l’appello del Papa, che qualche anno fa’ ha vissuto la nostra terra, il Vescovo ha ribadito la necessità di una nuova “implantatio Evangelii”, additando in Maria la grande Annunziata e Annunziatrice del Verbo Divino tra gli uomini.
Quella forte omelia è stata come il felice preludio di una sinfonia di fede e di amore che ha raggiunto l’acme, quando il nostro Pastore e il Prelato di Pompei, S. Ecc.za Mons. Francesco
Saverio Toppi, si sono incontrati ai piedi della Vergine, per meditare e pregare insieme con il popolo i misteri del S. Rosario.
Abbiamo avuto la sensazione di ritrovarci nel Cenacolo in attesa del soffio vivificante della Pentecoste.
È seguita una solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta dal Prelato di Pompei, il quale in una splendida omelia ha cantato le lodi della Vergine con l’ardore e la tenerezza dei grandi innamorati di Maria.
Alle sue infuocate parole ha fatto eco il canto melodioso e struggente di una schiera di Orfanelli di Pompei, testimoni viventi dell’amore materno della Madonna per i suoi figli, specialmente i più derelitti.
Troppo presto è trascorsa questa Settimana “santa”, in cui nella nostra città c’è stata una abbondantissima seminagione di grazia, che aspetta coltivatori pazienti e solerti per dare a suo tempo frutti di salvezza.
Certamente non abbiamo visto nessun “appaltatore di delitti” venire, come l’Innominato, a deporre la sua carabina di bandito ai piedi di Maria. Noi però sappiamo che la grazia non si esprime nel clamore di gesti vistosi, ma lavora discreta e irresistibile nel silenzio dell’anima.
Per questo amiamo pensare e sperare che, prima o poi, tra i rovi e le spine del Maligno, fioriranno miracolosamente le rose di Maria.
(Autore: Gaetano Ficuciello)


"1992" La Regina di Pompei si reca a San Severo (FG)
14/23 Febbraio 1992 – Parrocchie: “Sacro Cuore” e "M. SS. della Libera"

Partecipazione e fervore religioso A San Severo (FG), in ogni momento della giornata ed in tutte le iniziative, in occasione della Missione Mariana, che si è tenuta dal 14 al 23 febbraio, nella Parrocchia del S. Cuore ed in quella di Maria SS. Della Libera.
Ai momenti liturgici hanno partecipato, fra gli altri, il Primo Cittadino di San Severo ed il Vescovo Mons. Cesare Bonicelli.
“È l’ora della Madonna”, ci ha detto testualmente Mons. Cuomo, missionario, “ove avessimo dei dubbi basterebbe questa esperienza a dissiparli. Alla Madonna, infatti, si sono rivolti – ed erano numerosi – coloro che “non vedevamo” da tempo o che erano stati distratti da altri interessi.”.
La metodologia di approccio, è stata quella della parola più comprensibile, dell’incontro espressivo dei volti e dei gesti, degli atteggiamenti che sono propri dell’amore e della carità, della guida per capire di più.
A questo approccio di riflessione sono stati chiamati i giovani, nei quali è oggi più frequente notare una sorta di riflessione devozionale, che deriva loro dalla prevalenza di sentimenti e di mediazioni edonistiche.
Il mezzo additato dai missionari rimane il Rosario, che è preghiera di vita, di rinnovata riflessione evangelica.
In tale direzione rosariante si sono ritrovati i Sacerdoti della Diocesi, i due Parroci, il Vescovo, in un’atmosfera che ha celebrato contemporaneamente lo spirito mariano di Bartolo Longo e quello di S. Alfonso Maria de’ Liguori.
(Autore: M. Farulli – M. Lozupone)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Caivano (NA)
22/29 Marzo 1992 – Parrocchia: “S. Barbara” - Parroco: Don Lello Marino

La visita della sacra immagine della Madonna del Rosario di Pompei nella nostra comunità parrocchiale di S. Barbara in Caivano (NA) è stata senz’altro un momento di incontro e di fede intorno alla Mamma celeste.
La comunità si è preparata a questo fausto evento con intensa preghiera, proponendo a tutti i cristiani di Caivano un Anno Mariano parrocchiale. La Madonna ha tanto lavorato durante
quest’anno, ma, in modo del tutto particolare, ha attirato a sé cuori di ogni età durante la Settimana Mariana, svoltasi dal 22 al 29 marzo 1992.
La visita di Maria è stata un “momento di incontro”, per le migliaia di persone che l’hanno onorata col Rosario e con le catechesi che i Missionari di Pompei hanno tenuto durante la Settimana.
Un “momento di fede”, per rinsaldare la devozione a Maria e per riscoprire sempre più le radici cristiane di questa città che, con le sue problematiche, sembrava quasi assopita. La Madonna ha radunato attorno a sé i figli suoi, i suoi “beniamini”.
Tantissime persone, durante questa settimana, hanno riscoperto il sacramento della Riconciliazione.
Toccante è stato l’incontro con gli uomini, avutosi sabato 28 marzo: più di seicento uomini, a somiglianza di Bernadette, facevano scorrere tra le dita i grani della corona e quasi tutti con gli occhi lucidi e a voce sommessa ripetevano il saluto angelico, fissando la prodigiosa Icona.
Al termine di questa grande esperienza, che resterà scolpita nelle menti ed in modo particolare nei cuori dei Caivanesi, posso affermare, come giovane parroco, che Maria ha lavorato tanto ed ho sperimentato che dove c’è la Mamma lì si raccolgono i figli, cercando di rivivere l’esperienza del Cenacolo.
Durante le feste pasquali davvero sono iniziati a spuntare i semi sparsi a larghe mani in quell’indimenticabile settimana.
La grande partecipazione alle celebrazioni della Settimana Santa e ai sacramenti è il frutto più evidente di ciò che Maria ha operato nella mia comunità. È questa un’occasione per ringraziare ancora la Delegazione Pontificia di Pompei, Mons. Arcivescovo, il Vicario Generale Mons. Baldassarre Cuomo, il Rettore della Basilica Mons. Giuseppe Adamo, il simpaticissimo don L’Arco, le brave Suore Sabina e Imelda, per il gran dono ricevuto.
Affido all’Augusta Regina delle Vittorie il mio ministero e la mia comunità parrocchiale con la sicurezza che lasciandoci guidare da Lei, riusciremo a realizzare le grandi opere di Dio. Che la Madonna ci benedica tutti! (Autore: Lello Marino)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Brindisi
02/09 Febbraio 1992 – Chiesa Parrocchiale: “Sacro Cuore”

La Via Appia che è abitualmente intasata di macchine la domenica pomeriggio, il 2 febbraio di quest’anno ha assunto un aspetto particolare. Già nelle prime ore del pomeriggio il porticato e il cortile adiacente alla parrocchia sono pieni di gente.
Ci avviamo verso l’incrocio di via Appia con le strade statali. Man mano che camminiamo la folla aumenta in modo inverosimile. Mai via Appia si era presentata così ricca di uomini, donne, giovani, bambini.
Non attendiamo molto.
Alle 17.05 intravediamo l’autocappella, e quando il Quadro viene scoperto, grande è la commozione di tutti.
Un gruppo di uomini chiede di portare il Quadro viene portato in processione fino alla chiesa. L’Arcivescovo Mons. Settimio Todisco ci attende per la celebrazione eucaristica.
La Chiesa è gremita come nelle grandi occasioni. Molti non riescono ad entrare. Alla Comunione sono in sei i sacerdoti a distribuirla. Oltre l’omelia dell’Arcivescovo intervengono Mons. Cuomo e Don L’Arco che creano immediatamente un rapporto di grande simpatia con i fedeli.
Suor Maria Sabina e Suor Maria Barbara vengono accolte con entusiasmo e fanno subito amicizia con tutti.
Ed è indescrivibile ciò che è accaduto nei giorni della permanenza del Quadro. Dalle prime ore del mattino fino a tarda sera la Chiesa è stata sempre gremita. Nei momenti centrali della giornata la partecipazione oltre che numerosa è sempre stata viva è sentita.
A sera nelle celebrazioni eucaristiche si sono avvicendate le parrocchie del vicariato creando momenti di intensa comunione. I vari gruppi ecclesiali hanno avuto modo di vivere una straordinaria esperienza di fede. Moltissime le coppie presenti nella serata riservata a loro.
Venerdì 7 la nostra chiesa con la presenza degli ammalati e degli anziani acquista il sapore… di Lourdes.
Grande è la commozione di tutti. La sera un corteo interminabile segue il Quadro portato in processione per le strade del quartiere. Partiamo alle ore 17 per rientrare alle 19.30.
Gioia e tenerezza ci portano i bambini sabato pomeriggio. Sono tantissimi. C’è un’atmosfera di festa irripetibile. Ma la sorpresa più grande l’abbiamo la sera con l’incontro con gli uomini. Non capita mai di vedere una Chiesa gremita di soli uomini. Sono più di quattrocento: recitano il Rosario e sono affascinati dalla parola di Don L’Arco. Moltissimi si confessano e ricevono il Signore nell’Eucaristia. Tutti dicono che sono state due ore di grande commozione.
La mattina di domenica le celebrazioni sono affollatissime. Secondo il programma prestabilito si doveva celebrare la S. Messa alle 12 in Chiesa e quindi trasportare il Quadro nel cortile dell’Oratorio per la Supplica e la partenza. Ma la ressa è tale che si decide all’ultimo momento di celebrare anche la Messa in cortile. Mai, in nessuna celebrazione, si è visto il cortile così pieno di gente. Il clima è primaverile.
Celebra il Vicario Generale della Diocesi Mons. Angelo Catarozzolo. Al momento della Supplica si innalza un coro immenso. La preghiera sgorga veramente dal profondo del cuore. Mons. Cuomo esterna il suo compiacimento per ciò che è accaduto a Brindisi nella settimana mariana.
Quando comincia a parlare Don L’Arco gli applausi non terminano mai, quasi a sottolineare l’entusiasmo che ha saputo suscitare in questi giorni.
Uno sventolio di bandierine azzurre saluta il Quadro mentre lascia il cortile. Non è retorica dire che c’è grande commozione e nostalgia… e tutti sentiamo nel cuore il Magnificat per le grandi cose operate da Dio con la Madre sua.
(Autore: Rosario Adamo)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Serra San Bruno
25 Aprile 04 Maggio 1992 – “Parrocchie varie”

L’Arcivescovo Mons. Antonio Cantisani, Pastore della Chiesa Diocesana di Catanzaro-Squillace ha voluto che nel IX Centenario della fondazione della Certosa di Serra San Bruno ci fosse la presenza del venerato Quadro della Madonna di Pompei.
A programmare la “visitatio” è stato il Vicario Generale di Pompei Mons. Baldassarre Cuomo
insieme ai Parroci dell’intera Forania di Serra e il Vicario episcopale per la pastorale: il tempo prescelto è stato dal 25 aprile al 4 maggio.
Scopo di questo singolare incontro era un’evangelizzazione più intensa ed accurata, quasi una missione: è ciò che è avvenuto.
I fedeli dell’altopiano serrese hanno potuto gustare la dolcezza della spiritualità mariana con intenso fervore perché la Madonna ha visitato tutte le parrocchie della zona pastorale (Simbario, Spadola, Brignaturo, Mongiana, Fabrizia, Cassari e Serra, dove vi è stata una sosta di 4 giorni).
L’équipe proveniente da Pompei – Mons. Cuomo, don L’Arco e le Suore del Santuario – hanno pienamente soddisfatto le esigenze dei fedeli che, numerosi e per tutto il tempo della sosta del venerato Quadro, si sono stretti attorno alla Vergine per pregare, cantare, vegliare e intensamente contemplare le meraviglie della grazia e dell’amore.
I Parroci delle singole comunità parrocchiali sono stati ampiamente gratificati nello spirito per la bella testimonianza dei loro fedeli: le chiese gremite, l’ascolto della parola, la partecipazione ai sacramenti… tutto ha cooperato a rendere più suggestivi i momenti comunitari.
Fra questi figura quello vissuto all’interno della Certosa, quando i Padri Certosini hanno accolto la venerata Immagine della Madonna nel cortile del monastero e hanno sostato in preghiera recitando il santo Rosario.
La chiusura della “visita mariana” è stata officiata dall’Arcivescovo Cantisani che ha cantato le lodi del Signore per le meraviglie compiute dalla Vergine Madre e ha invitato i fedeli ad essere disponibili ad accogliere la parola del Signore come Maria con un sì senza paura e senza nostalgia e protesi verso il terzo millennio carichi di speranza perché ciascuno ha preso con sé Maria, vero bene della vita.
(Autore: Raffaele Facciolo)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Nicotera (RC)
4-5-6 Maggio 1992 – Cattedrale - Parroco: Mons. Domenico Staropoli

Nel cammino della preparazione spirituale per la celebrazione del VI Premio Mariano che il 13 agosto è stato assegnato al Santuario di Pompei, Nicotera, ridente cittadina della Calabria, ha vissuto giornate di intensa gioia e di profonda fede per la venuta del venerato Quadro della Madonna del Rosario di Pompei nei giorni 4-5-6 maggio 1992.
Festosa è stata l’accoglienza avvenuta all’ingresso della città dove attendevano S. Ecc.za Mons. Vescovo Domenico Tarcisio Cortese, i Sacerdoti della zona, le autorità con a capo il Sindaco Rizzo, le organizzazioni parrocchiali, le congreghe del vibonese ed una marea di fedeli.
Con canti e preghiere il venerato Quadro è stato accompagnato in Cattedrale, dopo anche l’insegnante Rossella Capria, a nome del Comitato Premio Mariano, ha rivolto un caloroso saluto.
In Chiesa, dopo il saluto di Mons. Domenico Staropoli, Parroco, ha avuto inizio la solenne concelebrazione presieduta dal Vescovo.
All’omelia il Vescovo ha spiegato il significato della visita della Madonna, richiamandosi ai momenti di gioia e di grazia realizzatisi nella casa di Elisabetta alla presenza di Maria ed invitava tutti ad ascoltare, con Maria, il Dio della misericordia.
Per tutto il tempo di permanenza del Quadro a Nicotera, ininterrottamente si sono avvicendati numerosissimi fedeli accorsi da vicino e da lontano: scuole, parrocchie e singoli fedeli han voluto rendere omaggio alla gran Madre di Dio ed implorare per tutti pace e serenità
Momenti forti sono stati la veglia mariana e la supplica e molto commuovente il saluto di congedo. Numerosa anche la partecipazione all’Eucarestia: è la mamma che dona il pane ai figli.
Un vivissimo ringraziamento a Mons. Baldassarre Cuomo, che tanto si è prodigato, a Padre L’Arco, alle Suore,, al Vescovo e a tutti coloro che hanno lavorato per preparare tali giornate.
A ricordo dell’incontro mariano, il Vicario di Pompei, Mons. Cuomo, ha donato una bella effige della Madonna del Rosario che, subito, incorniciata, è stata posta in venerazione nella nostra Cattedrale . Ma grazie, soprattutto, a Te, Vergine santa che guardi sempre con attenzione e benevolenza questo popolo e rinnovi spesso questi incontri di grazia per la città di Nicotera, Con l’augurio che tali momenti possano ripetersi ancora. (Autore: Vincenzo Staropoli)
Dagli scritti e dai versi di Mons. Baldassarre Cuomo, Vicario Generale del Santuario di Pompei e responsabile delle Missioni Mariane
In Calabria… sulla pista di S. Bruno e discendendo al mare di Nicotera
Racchiudiamo in pochi versi le impressioni di una eccezionale Peregrinatio Mariae per alcune località delle Diocesi di Catanzaro e Mileto dal 25 aprile al 6 maggio 1992: Simbario, Spadola, Brognaturo, Mongiana, Fabrizia, Cassari, Serra S. Bruno, Nicotera.
Un saluto grato agli Ecc. mi Antonio Cantisano e Domenico Tarcisio Cortese, alla comunità dei PP. Certosini di Serra S. Bruno, a Mons. Raffaele Facciolo, Vicario Episcopale, ai RR Parroci e a quanti hanno collaborato.
Non m’impressiona il manto grigio che copre il mare:
so ch’è d’azzurro e che mi ammalia.

Spavaldo e tenero come un eroe che narra gesta di millenni.
Son disceso al mare dalla montagna dove il cuore ha cavalcato
Onde di plaudenti voci a una divina Icona
Lungo le strade, nei villaggi e fin tra i boschi.
Immagini del bello ove col pensier lo sguardo
dolcemente si smarriva mi danzano nell’animo:
ed or rivedo il lago tra i pendii,
ora mi carezza il bianco tripudiare
del ciliegio in fiore,
ora mi ghermisce il misterioso
slancio degli abeti; e poi ripasso lungo l’asfalto
serpeggiante tra gli annosi faggi
che l’aprile smalta di verde chiaro.
Sento dovunque quelle voci
come un’eco che mi cammina accanto:
voci di Calabria che commentano i silenzi austeri di S. Bruno e inanellano di pace e di felici attese i borghi sparsi come perle
tra i giacenti monti:
Spadola, Simbario, Mongiana, Brignaturo,
cantano ancora insieme a la Fabrizia
e la piccola Cassari…
Il suono della gioia è in quelle voci…
Giungo così a la smagliante nobile Nicotera
che i baci dell’azzurro mare da la bianca arena
trae verso il monte.
E canta il cuore mio i sogni della fede che il verno crudo muta in primavera
E in seno agli animi tranquilli sparge i diletti dell’eterne spiagge.
Sogna, cuor mio, e canta, pur se lo sguardo piange
innanzi al sangue che la terra intride
fin tra gli ulivi…
Anche per te s’inveri L’!Ave Maria e avanti!”…
(Autore: Baldassarre Cuomo)
Un premio al nostro Santuario
Nel corso di una solenne e suggestiva cerimonia, Mons. Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo di Pompei, il 13 agosto ha ritirato a Nicotera il VI Premio mariano che, ogni anno, la locale chiesa Cattedrale, assegna ad un Santuario, dedicato alla Madonna, nazionale od estero.
Quest’anno, il Comitato permanente del premio, ha scelto la Pontificia Basilica del SS.mo Rosario di Pompei.
Il premio che è già alla sua sesta edizione, è stato già consegnato alla Pontificia Basilica di Loreto, alla Patriarcale Basilica di S. Maria Maggiore di Roma, alla Basilica dell’Annunciazione di Nazareth, al Santuario di Lourdes ed a quello di Czestokowa in Polonia.
Finalità del premio, che materialmente consiste nella consegna di un bassorilievo fuso in argento, con la riproduzione della chiesa cattedrale, del castello e della statua di S. Maria Assunta di Nicotera, eseguita a sbalzo e cesello dall’artista locale il prof. Francesco Famà, posto su tavola di legno pregiato lavorata ad intaglio con gli avvenimenti cardini del Santuario premiato, è lo studio attento ed approfondito del santuario prescelto per farlo conoscere in tutte le sue connotazioni religiose e le peculiarità storico-artistiche.
Il premio vede impegnati nell’arco di un anno autorevoli esponenti del mondo religioso e della cultura, i quali aiutano la comunità locale e diocesana a meglio conoscere la vita della Madonna ed il suo ruolo nella storia della salvezza.
Analogamente viene studiato e letto in tutte le sue componenti storico-artistico- architettoniche e della pietà popolare del santuario scelto, per comprendere meglio il culto mariano delle singole realtà locali. È un premio molto importante non solo dal punto di vista religioso, ma anche per la Città e la comunità di Nicotera in quanto la sua chiesa cattedrale viene proiettata in un contesto mariano internazionale considerando il fine per cui esso è nato.
Valutato da Mons. Domenico Staropoli, Parroco della cattedrale e sostenuto da Mons. Domenico Cortese, Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea.
Ha ormai valicato gli angusti confini locali e nazionali per inserirsi con forza in un contesto di conoscenza internazionale.
Il rito ha avuto inizio nella cinquecentesca chiesa del Rosario da dove il corteo si è mosso, guidato
dal gonfalone della Città con tutte le Autorità cittadine, dalle confraternite diocesane con i loro antichi, caratteristici e coloriti paramenti, e da Mons. Toppi; chiudeva una folla strabocchevole di fedeli.
Il corteo, snodato lungo le caratteristiche vie del centro storico, ha raggiunto Piazza Garibaldi ove su di un artistico palco, appositamente preparato con i colori della Città di Pompei, sovrastato dal monumentale gruppo scultoreo raffigurante la Vergine Assunta in cielo, si è svolta la cerimonia di consegna e la successiva liturgia Eucaristica.
Dopo il saluto  della Prof.ssa Maria de Luca Capria che ha presentato il Premio ed il Santuario di Pompei, con perfetta competenza e solida conoscenza della storia e della vita del santuario pompeiano, ha fatto seguito il Sindaco della Città, Dott. Salvatore Rizzo, il quale ha messo in evidenza l’importanza per Nicotera del premio stesso.
Mons. Straropoli dava quindi lettura della pergamena ricordo e della motivazione del premio; indi Mons. Vescovo, dopo aver salutato Mons. Toppi, gli consegnava la targa ricordo. Interessante ed incisiva l’omelia tenuta da Mons. Toppi in una piazza assiepata fino all’inverosimile ed in silenzioso raccoglimento. Mons. Toppi, commosso dalla cordiale e calda accoglienza ricevuta ha invocato sulla Città e sulla collettività cittadina la benedizione di Maria.
Al termine della messa pontificale una interminabile fiaccolata ha riaccompagnato la statua della Vergine Assunta in cattedrale.
Sul sagrato della cattedrale uno scrosciante applauso, quasi una ovazione, ha salutato Mons. Toppi ed il Santuario di Pompei, alla cui conoscenza in tutte le sue variegati componenti ci si era preparati nel corso dell’anno e che poi aveva avuto il suo apice nel mese di maggio con la venuta del venerato Quadro della Madonna Pellegrina del Rosario di Pompei.
Quelle giornate così cariche di pietà popolare e di raccoglimento verso la Madonna del Rosario, il cui arrivo era stato un vero trionfo di folla e di preghiera, saranno senz’altro ricordate nella storia recente della Città fra le date più importanti e significative.
(Autore: Natale Pagano)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Milano
25 Maggio 01 Giugno 1992 – Parrocchia: “SS. Nabore e Felice”

Dal 25 maggio al 1° giugno 1992 si è svolta a Milano nella Parrocchia dei SS. Nabore e Felice una Settimana Missionaria Mariana secondo lo stile del Santuario di Pompei.
I fedeli ci scrivono: “Finalmente sei arrivata! Cara Madonna di Pompei, Vergine del Rosario, Mamma dolcissima, non potremo mai esprimere con le parole la commozione, la felicità che abbiamo provato quando l’autocappella, in perfetto orario, si è fermata nel piazzale antistante la chiesa dei SS. Martiri Nabore e Felice a Milano, e sei scesa tu, sì sei scesa, perché attraverso il quadro eri tu maestosa che camminavi tra la folla che sventolava i fazzoletti bianchi per
salutarti, per offrirti un tributo di amore, incapace di proferire parole.
Gli occhi luccicavano, i cuori tremavano per te, Cuore del mondo.
Regina dei nostri cuori, che sei venuta alla nostra Parrocchia, nella nostra città e ci hai onorato della tua presenza.
Grazie per aver risvegliato cuori tiepidi e sopiti.
Grazie ai Sacerdoti di Pompei, sempre disponibili e sempre sereni. Ci mancheranno le esortazioni, i racconti arguti del caro padre L’Arco, la parola semplice di D. Baldassarre.
Un grazie all’Arcivescovo Francesco Saverio Toppi, Prelato di Pompei, che leggendo la Supplica in una chiesa gremita ha fatto sciogliere in lacrime uomini che non pregavano da tanto tempo.
Grazie alle Suore. Sr. Maria Alessandra e Sr. Maria Sabina, attente ad ogni esigenza, attivissime.
Un grazie dagli ex allievi che abitano a Milano: la venuta del quadro è stata per loro una meravigliosa riunione di famiglia, dove molti si sono riabbracciati, dopo molti anni di lontananza, fra la commozione generale.
Cara Madonna di Pompei, tu che dal quadro inviti tutti a pregare, ad amare, a chiedere, a non disperare, torna a visitarci per riempire quel grande vuoto che hai lasciato, per alimentare nei nostri cuori quel calore che abbiamo provato quando sei stata con noi.
“Beato Bartolo Longo, intercedi e veglia su di noi perché il gruppo “Regina del Ss. Rosario di Pompei” che sta per nascere possa diventare una famiglia sempre più grande per numero e più forte per fede.
Noi che ti amiamo”.
(Autore: Lisa Micciarelli)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Piacenza
05/11 Ottobre 1992 – Cattedrale

Nel giorno successivo alla festa della B. V. del Rosario di Pompei, lunedì 5 ottobre, festa del Fondatore del Santuario, Beato Bartolo Longo, è giunta a Piacenza la sacra Effige della Beata Vergine, carica delle sue grazie e benedizioni da distribuire ai tanti devoti della pianura padana.
La pioggia che scendeva dal cielo in gran quantità quella sera al suo arrivo, era come voler dire che da quel trono regale ove Ella appare incoronata Regina avrebbe fatto scendere una pioggia di celesti favori.
E la gente è accorsa, di giorno in giorno sempre più numerosa a contemplare quella meraviglia di Quadro posto sotto le superbe e austere arcate del grandioso Tempio romanico, risplendente di luce per dire a Maria la sua gioia di averla per sei giorni a Piacenza.
Il rientro a fine settembre dei numerosi piacentini che si concedono le vacanze ai monti o al mare
ha riservato la gradita sorpresa di trovare il venerato Quadro della Madonna di Pompei in Cattedrale, non avendo avuto, per molti, la possibilità di essere informati dell’eccezionale avvenimento.
Molti erano coloro che, con immensa soddisfazione, ricordavano un lontano o recente incontro nel Santuario di Pompei; altri, emigrati, si ritrovavano come a rivivere un pezzo della loro storia nella loro terra napoletana lasciata di recente o da tanto tempo; altri ancora assolvevano ad un desiderio nutrito nell’intimo del loro cuore di poter avere la fortuna di contemplare nel suo Santuario la sacra Immagine e mai potuto realizzare per la lunga distanza o per le precarie condizioni di salute; ora il Quadro è lì, a due passi, si poteva toccare con una mano, con un fazzoletto, quasi a stabilire un contatto fisico.
Le navate della Cattedrale risuonavano, nei Rosari commentati, nelle liturgie eucaristiche o negli incontri per categorie, della voce suadente del Vicario Generale di Pompei, Mons. Cuomo e di Don L’Arco, che con sobria, ma profonda dottrina teologica hanno parlato del Mistero della Salvezza, facendo riscoprire il ruolo di Maria SS. Ma nel cammino della vita cristiana; un cammino che per molti è ripreso dal momento in cui hanno ricevuto il sacramento della Riconciliazione.
La presenza discreta, ma preziosa, di Suor Maria Marcella e di Suor Maria Luisa che ogni giorno hanno accostato personalmente i fedeli che convenivano a venerare la Vergine SS. Ma, nel dire sommessamente un pensiero, nell’accogliere e nel donare, con tatto e grazia, ha aiutato tutti a scoprire attraverso la loro simpatia il volto materno di Maria SS. Ma.
I sei giorni sono passati troppo presto. La Cattedrale, domenica 11 ottobre, si è affollata nel dare l’addio alla sacra Effigie e l’Arcivescovo Mons. Toppi con parole vibranti ha chiuso la missione mariana. Il Parroco della Cattedrale nel ringraziare l’Arcivescovo, il Vicario generale, Don L’Arco e le bravissime Suore ha sottolineato la gioia di tutta la Comunità per il singolare dono e privilegio avuto da Pompei e nello stesso tempo il rincrescimento che ormai il venerato Quadro stava per partire.
Ma un altro dono veniva ad addolcire l’amarezza del distacco: un bellissimo quadro della B. V. del Rosario di Pompei che, benedetto dall’Arcivescovo al termine della celebrazione eucaristica, è stato collocato in Cattedrale allo stesso posto del venerato Quadro in partenza per Fidenza ed a cui i fedeli stanno sempre più affezionandosi.
Mons. Cuomo ci ha salutati dall’altare, ci ha incoraggiati a tenere vivo il bene ricevuto dalla visita della Madonna e un grande applauso ha accompagnato l’uscita dal Duomo della regina e Madre nostra.
L’emozione era tanta e nel cuore di tutti un desiderio nascosto: arrivederci a Pompeo. (Autore: Anselmo Galvani)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Succivo
18/25 Ottobre 1992 - Parroco: Don Carlo Cinquegrana

Oggi debbo fermarmi a casa tua: l’invito di Gesù si è realizzato, per la comunità di Succivo, attraverso sua madre, nella settimana del 18-25 ottobre.
“A che debbo che la madre del mio  Signore venga a me?”. Questo è il programma che si era dato la comunità di Succivo in preparazione alla settimana mariana.
La risposta a questa domanda postasi già da Elisabetta è stata chiara subito, già dal giorno 18 quando la sacra Immagine della Madonna del Rosario di Pompei è giunta a bordo dell’autocappella.
I Sindaci, i Consiglieri comunali con i loro gonfaloni venuti da Frattamaggiore, S. Arpino, Orta di
Otella, Gricignano; le forze dell’ordine, Carabinieri, Vigili, Volontari della Protezione civile di S. Arpino erano fra una marea di fedeli per l’arrivo di Maria, invitata a varcare la soglia di ogni famiglia, come un tempo varcò quella di Zaccaria.
I volti commossi delle persone sembravano dire: Ecco viene la Madre! Viene per dirci che ella segue nei suoi figli ovunque, per essere rifugio ai nostri errori, alle nostre ansie, per partecipare alla nostra gioia.
Il corteo si snodava per via Villa, via Roma, per giungere in piazza, dove, dopo il solenne saluto del Sindaco di Succivo, la sacra Immagine entrava in Chiesa per la celebrazione eucaristica. Molta gente è stata costretta a seguire da fuori, tanto la Chiesa era gremita.
E cominciava così quella settimana in cui il popolo si è stretto intorno alla Madre, per ascoltare il suo messaggio di materno amore.
Densi di fede sono stati tutti gli incontri e la partecipazione è stata intensa. Tutta la Comunità si è ritrovata insieme a recitare il S. Rosario, animato dallo zelo delle Suore e dei sacerdoti venuti da Pompei: Mons. Cuomo, Don L’Arco, il nostro parroco, Don Carlo Cinquegrana.
Bello l’incontro con i bimbi delle scuole materne, dai quali si è fatto partire l’invito ai genitori; allegro e lieto il rumore che è frutto dell’età, gradito a Dio, quello dei ragazzi delle elementari e delle medie per i quali c’è stato l’invito di Don L’Arco alla preghiera, alla serietà della vita cristiana: “Siate i semi della società futura, siate semi buoni in una società che per molti aspetti è marcia, sappiate dare buoni frutti e lo potrete conservando Maria e Gesù nel cuore”.
Ai giovani ed ai rappresentanti delle Associazioni, nella veglia di preghiera delle sere del 20 e 21, Maria è stata presentata come modello per la sua prontezza nel dire sì a Dio. La voce dei giovani è stata forte nel manifestare la gioia del cuore col canto del Magnificat.
Particolarmente densa, nella giornata del 22 ottobre, la celebrazione eucaristica in via Castellone, con l’annunzio della fondazione della nuova Parrocchia di S. Maria Atellana.
Le parole del Vescovo, Mons. Comparone, esprimevano proprio la ricchezza e la grazia di questo evento: un nuovo luogo di preghiera per le persone lontane!
Venerdì 23 ci sembrava quasi  di essere a Lourdes.
Gli ammalati si sono stretti intorno alla mamma per ricevere da lei conforto e gioia.
Ci preme poi ricordare, oltre l’incontro di preghiera con gli uomini, quello delle mamme ed i bambini fino a tre anni e le gestanti, benedetti ed affidati alla Madonna; ci ha fatto riflettere sul mistero grande della maternità.
Domenica 25 ottobre la processione si avvia per salutare la sacra Immagine che ritorna a Pompei. I drappi, le coperte alle finestre, i fiori, gli striscioni, i canti, le preghiere: tutto inneggia a Maria.
La processione percorre le strade di Succivo e, ovunque, volti trepidi e commossi e mille voci e mille occhi insieme si levano a Lei.
Poi Maria si congeda.
Un ultimo applauso dice che Ella non ci ha lasciato solo un ricordo, ma uno stile di vita, che dalla sua venuta la nostra unione con Lei è più forte e, soprattutto, che Ella ci ha stretti di più al Figlio suo, sempre presente tra noi nel mistero grande dell’Eucarestia.
(Autore: Tilde Cinquegrana)


"1992" La Regina di Pompei si reca a Montesanto di Napoli
15/22 Novembre 1992 - Parroco: Don Ettore

Non si può assolutamente dire tutto della ricchezza e varietà di sentimenti che la presenza della Madonna di Pompei ha suscitato in questa centralissima parrocchia di Montesanto, dove si trovano ancora intatti alcuni caratteristici ed esaltanti aspetti della vecchia Napoli.
Visibile è stato il flusso inarrestabile e continuo della “gente” che veniva a salutare l’Immagine della Vergine: circa 12.000 Comunioni sono state distribuite dal 15 al 22 novembre.
Bisognava guardare sul viso trasfigurato dei fedeli, a volte rigato di lacrime, per capire quanto vasta e profonda fosse l’incidenza di questi incontri con la miracolosa effige.
Le celebrazioni hanno avuto come “protagonista” il “popolo”, più precisamente il “popolo di Dio”, quella gente semplice e umile che più di tutti sa cantare le meraviglie della Vergine Santa.
La Madonna del Rosario torna a Montesanto per la seconda volta. Una prima volta venne nel novembre del 1975, in occasione del Centenario della traslazione a Pompei del Quadro dal Convento delle Domenicane del Rosariello, oggi istituto Santa Giovanna D’Arco, presso Piazza Montesanto.
Vi torna quest’anno, ancora in novembre, per concludere le celebrazioni del secondo centenario della parrocchia di Montesanto.
La visita della Madonna di Pompei conclude splendidamente tutta una serie di manifestazioni religiose; che hanno visto i fedeli del rione stretti intorno all’altare della loro materna chiesa in
comunione di fede e di pietà.
Don Ettore, il Parroco, non ha voluto circoscrivere o limitare l’afflusso ed ha sapientemente organizzato incontri mariani per ogni categoria di persone: per i sacerdoti, le religiose e i laici consacrati, per i giovani, per gli extra-comunitari, per le famiglie, coppie e fidanzati, per gli uomini.
Un calendario denso, stipato, carico. La mattinata era ritmata dalla celebrazione di due sante Messe, dalla recita del Rosario, dagli incontri di preghiera per gli alunni delle varie scuole della zona, dalla Supplica alla Vergine, dalla benedizione eucaristica.
Nel pomeriggio ancora incontri di preghiera, a turno, delle comunità parrocchiali appartenenti alla forania e, infine, gli incontri per categorie.
La preghiera è stata animata e guidata da persone esperte che vivono all’ombra del Santuario di Pompei. La celebrazione inaugurale è stata presieduta da Mons. Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo di Pompei.
Instancabile la collaborazione di Monsignor Baldassarre Cuomo, non solo vigile e geloso custode del Quadro della Madonna, ma anche guida sicura e pacata negli incontri di preghiera.
Animatore colto e suadente il salesiano Don Adolfo L’Arco, esperto delle parole che vanno diritte al cuore, ha saputo far vibrare con la sua, l’anima autentica di Napoli.
Silenziosa, discreta, pia la collaborazione delle due Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei. (Autore: Rocco Soldo)


 
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