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Labano che significa bianco è un personaggio della Bibbia. Egli è fratello di Rebecca, padre di Lia e Rachele, zio e poi suocero di Giacobbe.
Racconto Biblico
Secondo il libro della Genesi, Giacobbe si rifugia presso lo zio Labano ad Arran per fuggire la collera del fratello Esaù al quale aveva sottratto la primogenitura.
Egli lavora per lo zio sette anni per ottenere in moglie la figlia minore Rachele.
Ma nella notte di matrimonio Labano gli dà in moglie la figlia maggiore Lia. Allora Giacobbe resta presso lo zio altri sette anni e sposa anche la figlia minore Rachele. (cfr Genesi 29,15-30).
Dopo essersi arricchito molto Giacobbe lascia lo zio Labano e torna con le mogli e con i figli, che nel frattempo sono nati, in terra di Canaan.
Lamech è un personaggio dell'Antico Testamento.
In Genesi 4,18 è il quinto discendente di Caino, figlio di Metusael. Per primo egli inaugura la poligamia prendendosi due mogli, Ada e Zilla, che gli danno quattro figli: Iabal, Iubal, Tubal-cain e Naama.
Si tratta di una stirpe di operosi artigiani e lavoratori: Iabal è detto essere il "padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame", cioè dei pastori nomadi; Iubal è detto "padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto", cioè l'inventore della musica; Tubalkàin invece è "il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro".
Con Lamech, insomma, termina la Preistoria ed inizia l'Età dei Metalli.
Lamech è un personaggio violento e vendicativo, che inaugura la vendetta personale o faida, sproporzionata rispetto all'offesa, che la Bibbia condanna ponendo l'accento sul suo bestiale canto, traboccante d'odio (Genesi 4,23-24):
«Lamech disse alle mogli: "Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech settantasette!"»
Secondo leggende ebraiche molto posteriori alla redazione del testo biblico, Lamech da vecchio sarebbe divenuto cieco e si faceva accompagnare a caccia da un ragazzo che gli indicava la selvaggina. Un giorno però, cacciando in questo modo, avrebbe ucciso con una freccia il suo antenato Caino.
*Lia
Secondo la Bibbia, Lia o Lea è figlia di Labano e la prima moglie di Giacobbe. Ella è inoltre sorella di Rachele, seconda moglie di Giacobbe.
Racconto biblico
Nel libro della Genesi 29,1-30 si racconta che Giacobbe si reca presso suo zio Labano per cercare moglie. Labano ha due figlie: Lia e Rachele:
«Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto».
Giacobbe si innamora di Rachele e si mette a servizio del parente per sette anni per ottenerla. Ma nella notte del matrimonio lo zio gli concede in moglie la primogenita Lia. Giacobbe otterrà in seguito anche Rachele come sua moglie.
Giacobbe ebbe da Lia sei figli: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issachar e Zabulon ed una figlia, Dina. Dai figli maschi usciranno altrettante tribù d'Israele.
Alla sua morte viene sepolta da Giacobbe ad Ebron nella Tomba dei Patriarchi (cfr. Genesi 49,3.
*Lot
Lot, è un personaggio dell'Antico Testamento, patriarca ebraico, nipote di Abramo, figlio di suo fratello Aran (Gen 11, 27).
Il testo di Sap 10,6 parla di Lot senza nominarlo, e lo presenta come un giusto in contrapposizione agli empi di Sodoma, su cui cade il castigo di Dio.
Antico Testamento
Quando YHWH chiama Abramo ad uscire dalla sua terra (Gen 12,1-3), suo nipote Lot parte con lui (Gen 12,4); entrambi hanno greggi e armenti (Gen 13, 1.5). È con lui anche quando Abramo scende in Egitto, e quando da lì ritorna nel Negheb (Gen 13,1). Qui sorge una lite tra i mandriani dei due patriarchi a causa del territorio, esiguo in relazione alla quantità di bestiame, e Abramo propone di separarsi (Gen 13,6-9). Posto quindi di fronte alla scelta tra la valle del Giordano e la montagna, Lot sceglie la valle, fertile ed irrigata (Gen 13,10), e pianta le tende vicino alla città di Sodoma (Gen 13,12; 14,12; 19,1).
In occasione della guerra tra i quattro re del nord contro la coalizione ribelle dei cinque re della pianura del mar Morto (Gen 14) Lot con tutti i suoi beni viene catturato dall'esercito del nord (Gen 14,12), e Abramo deve scendere in campo per liberarlo e recuperare tutto ciò che era suo (Gen 14,14-16).
A Sodoma
Nel racconto di Gen 19, che culmina nella distruzione di Sodoma e Gomorra, Lot ospita i due angeli che già avevano visitato Abramo (Gen 19,1-3). Di fronte alla volontà degli abitanti di Sodoma di abusare dei due personaggi, Lot offre loro le sue due figlie ancora vergini; quelli di Sodoma rifiutano l'offerta, e vogliono trattar male anche Lot; gli angeli intervengono quindi per trarre Lot dentro alla casa Lot mentre abbagliano i violenti (Gen 19, 4-11). Gli angeli fanno quindi pressione su Lot perché lasci il luogo con la famiglia, dal momento che stanno per distruggerlo; il racconto parla del fatto che Lot indugia, tanto che gli angeli devono prenderlo per mano con la moglie e le figlie, "per un grande atto di misericordia di YHWH verso di lui"; solo, Lot non dovrà guardare indietro né fermarsi nella valle (Gen 19,12-17).
Nell'impossibilità di riuscire a fuggire sui monti, Lot chiede agli angeli e ottiene di rifugiarsi nella cittadina di Zoar (Gen 19, 18-22 ); gli angeli attenderanno che vi giunga prima di distruggere "con zolfo e fuoco" le città della valle (Gen 19,23-25 ; cfr. Sir 16,8 ); ma la moglie di Lot si volta indietro e diventa una statua di sale (Gen 19,26 ).
L'incesto
Dopo la distruzione delle città, Lot va ad abitare sulla montagna con le sue figlie, ed abita in una caverna. Qui le figlie, che non intravedono la possibilità di sposarsi, si coricano con il padre dopo averlo fatto ubriacare, cosicché egli non si accorge di nulla, e concepiscono entrambe: i nomi dei figli sono Moab, capostipite dei moabiti, e Ammon ("figlio del mio popolo"), capostipite degli ammoniti (Gen 19,30-38 ). Alla vigilia dell'ingresso nella terra promessa, gli israeliti rispettano i popoli dei figli di Lot (Dt 2, 9.19).
La tradizione giudaica
La tradizione giudaica, invece, giudicava Lot in maniera negativa a causa dell'episodio di incesto. C'era tuttavia una corrente dell'esegesi rabbinica che, basandosi su Sap 10,6, esaltava Lot.
Nuovo Testamento
L'episodio della distruzione di Sodoma e Gomorra è ripreso da Gesù, che nomina anche Lot (Lc 17, 28.29), per esortare alla vigilanza; il volgersi indietro della moglie di Lot è citato come esempio negativo di fronte all'approssimarsi della fine (Lc 17, 32).
La Seconda lettera di Pietro porta "il giusto Lot" come esempio di giustizia in mezzo a un popolo depravato: "angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie" (2, 7-8). Al riguardo, la giustizia di Lot è sottolineata da una triplice ripetizione, con un'enfasi assente dai racconti dell'Antico Testamento.
Nella storia dell’arte
La seduzione di Lot da parte delle due figlie (Gen 19,30-38) fu spesso rappresentata nell'arte rinascimentale e barocca.
*Lud
Lud era figlio di Sem e nipote di Noè, secondo la Genesi 10 ("Tavola delle Nazioni"). Lud non andrebbe confuso con Ludim, considerato un discendente di Mizraim.
Seguendo le indicazioni di Flavio Giuseppe, i discendenti di Lud sono di solito collegati a vari popoli anatolici, particolarmente della Lidia (in assiro Luddu) e ai loro predecessori, i luvi; cfr. i riferimenti geografici ai 'Monti di Lud'(Anatolia) nel Libro dei Giubilei, e l'asserzione di Erodoto' (Storie i. 7) riguardo al fatto che i lidi fossero così chiamati dal nome del loro re, Lido.
Tuttavia, la cronaca di Ippolito di Roma (234 a.C. circa) identificava i discendenti di Lud con i lazoni o alazoni (nomi di solito considerati come varianti degli "Alizoni" riferiti da Strabone come coloro che una volta abitavano lungo il fiume Halys) mentre fa derivare i lidi dal succitato Ludim, figlio di Mizraim.
È stato congetturato da altri che i discendenti di Lud si diffondessero nelle zone del lontano oriente oltre l'Elam, o che venissero identificati con i lullubi. Alcuni studiosi hanno anche associato il biblico Lud con il Lubdu delle fonti assire, il quale dimorò in certe parti della Media occidentale e Atropatene
Lo storico persiano musulmano Muhammad ibn Jarir al-Tabari (915 circa) racconta dettagliatamente una tradizione riguardo al fatto che la moglie di Lud fosse chiamata Shakba, figlia di Jafet, e che generasse "Faris, Jurjan, e le razze di Faris". Egli inoltre afferma che Lud fosse il progenitore non solo dei persiani, ma anche degli amaleciti e cananei, e di tutti i popoli dell'Oriente, Oman, Hijaz, Siria, Egitto e Bahrain.