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Custodire la propria storia è una grande opera di bene
L’archivio e la Biblioteca del Santuario conservano migliaia di testi preziosi. Molti studenti li consultano come strumenti indispensabili alle loro ricerche. Ad oggi, sono ottanta le tesi di laurea sulla Nuova Pompei: un motivo di soddisfazione per il Santuario, da sempre coinvolto nella formazione dei giovani anche sotto l’aspetto culturale.
Sono ben ottanta le tesi di Laurea sulla Nuova Pompei – fin ora discusse nelle varie Università d’Italia, tra Napoli, Roma, Bologna, Firenze e Lecce – che si conservano nella Biblioteca e Archivio del Santuario. Quasi tutte intendono portare in luce il carisma educativo – e non solo – del grande uomo della Valle di Pompei: il Beato Bartolo Longo.
È da anni che studenti di tutta Italia, appartenenti a Università e Facoltà diverse, fanno dono della loro tesi. Ultimo laureato è il dott. Michele Di Virgilio con una tesi sulle Case Operaie.
Discussa presso la Facoltà di Architettura di Aversa, ha riscosso un forte successo: lo studente ha riportato il voto di 110 e Lode e si è meritato anche le congratulazioni da parte di Mons. Carlo Liberati, Arcivescovo Prelato di Pompei, che gli ha inviato questo telegramma: “Accolga vivissime fervide felicitazioni per lodevole conseguimento Laurea in Architettura con la tesi Le Case Operaie di Valle di Pompei e affettuosi auguri di ogni bene desiderato nel Signore”.
Queste tesi arricchiscono il grande patrimonio che si custodisce nell’Archivio del santuario, ricco di testimonianze sulla vita e le opere che il Longo ha svolto a Pompei: l’intento del Fondatore della Nuova Pompei era l’educazione dei giovani, soprattutto di quelli per i quali la società del suo tempo non aveva alcuna cura.
Il Santuario di Pompei, anche con questo Archivio e la Biblioteca vuole portare avanti lo spirito del Longo. Perciò, anche dall’insieme di queste tesi, si comprende come l’opera del Beato possa essere letta sotto molteplici aspetti non solo dal punto di vista religioso-devozionale.
L’Archivio storico “Bartolo Longo”, che parte dal 1872, anno della venuta del Beato a Pompei, si divide in 25 sezioni. Conserva i documenti personali del Fondatore della Nuova Pompei, la sua corrispondenza privata e pubblica, gli atti del processo di Beatificazione e tutto il materiale relativo alla storia, alla progettazione, alla realizzazione e alla conduzione del Santuario e delle Opere di Carità; le testimonianze di grazie; le Annate della nostra Rivista dal 1884 ad oggi; una raccolta di articoli giornalistici sulla città mariana a partire dal 1883, ed un’importante collezione di santini.
Il processo di riordinamento dell’Archivio è cominciato nella prima parte degli anni ’80 del secolo scorso, quando in contemporanea si volle un Convegno Storico su “Bartolo Longo e il suo tempo” diretto dal compianto prof. Gabriele De Rosa.
La pubblicazione, nel 1983, degli Atti del Convegno e quella della Guida-Inventario dell’Archivio, nel 1986, segnarono l’inizio di una nuova stagione di studi. Si trattava, infatti, di rispondere alle esigenze sempre più avvertite di riportare la figura di Bartolo Longo alla sua reale dimensione storica, al di là
Di ogni intento celebrativo, per avere finalmente una biografia critica del Fondatore della Nuova Pompei.
A tal proposito, un grazie dal profondo del cuore va rivolto a colui che in questi anni – e cioè dal 1981 – ha riordinato l’Archivio: Mons. Antonio Illibato, che fino a qualche mese fa ne è stato direttore. Un commosso e grato ricordo va anche al compianto Cavaliere Aniello Cicalese, suo preziosissimo collaboratore. Mentre, di recente, Mons. Carlo Liberati ha affidato a chi scrive quest’articolo, coadiuvato dal già impegnato Sig. Antonio Maiello, la responsabilità dell’Archivio storico “Bartolo Longo” e della Biblioteca.
Questa Biblioteca, annessa all’Archivio, fu inaugurata il 14 dicembre 2000 da Mons. Francesco Saverio Toppi, allora Arcivescovo di Pompei. Conserva circa trentamila volumi, quasi tutti provenienti dall’ex seminario, da lasciti e donazioni e acquisti presso librerie specializzate. Ci sono inoltre 200 periodici, audiovisivi, CD Rom, edizioni pregiate e spartiti musicali.
Numerosi sono i testi di mariologia e storia della Chiesa, molti i volumi del ‘500 e ‘600, tra le quali l’Enciclica di Ludovico Muratore. La Sala di consultazione è dedicata al marchese Domenico De Luca, grande benefattore del Santuario. Gli studenti possono accedere liberamente alla Biblioteca attenendosi ai seguenti orari: da lunedì al venerdì dalle 8 alle 14, mentre il martedì e giovedì fino alle 18.
(Autore: Giuseppe Esposito)
Per la Biblioteca del Santuario L’archeologo Umberto Pappalardo, docente di “Archeologia Greca e Romana” e di “Archeologia Pompeiana” all’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, ha donato i suoi libri all’istituzione culturale, guidata da don Salvatore Sorrentino.
«Se noi diamo uno sguardo a questa zona, troviamo le rovine impressionanti dell’antica città dei tempi romani, ridotta ad una città “morta” e di “morte” dalla terribile eruzione dell’anno 79 dopo Cristo. Ma dove sembrava dominare la morte, dopo circa 1800 anni è cominciato a fiorire, come un giardino spirituale, questo Santuario, centro di vita eucaristica e mariana, segno profetico di quella pienezza, che Gesù è venuto a portarci e a comunicarci» (dall’Angelus di San Giovanni Paolo II, Pompei, 21 ottobre 1979).
Di recente l’archeologo Umberto Pappalardo ha donato la sua raccolta libraria alla Biblioteca del Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario, diretta da don Salvatore Sorrentino. La pregevole donazione è costituita da oltre 2000 volumi, tra monografie, periodici ed estratti, principalmente in lingua italiana, tedesca, greca, inglese e francese, dedicati soprattutto all’archeologia. Sono da annoverare inoltre i testi di letteratura, storia, storia dell’arte, architettura e geologia. Attualmente è in corso la catalogazione online in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) di questa interessante biblioteca d’autore.
Tutti gli esemplari sono descritti in maniera puntuale, particolare attenzione è rivolta alle note di esemplare: sulle carte di guardia e sui frontespizi dei volumi sono presenti, infatti, timbri a inchiostro e a secco, che testimoniano la costante attività del professore Pappalardo e i numerosi e prestigiosi incarichi ricevuti in Italia e all’estero; non mancano poi dediche di amici, colleghi e note di possesso manoscritte.
Il fondo librario costituisce una mappa fondamentale per indagare tra le crepe del passato; di notevole interesse è la sezione dedicata a Pompei antica e moderna. Un connubio già ricordato dal Beato Bartolo Longo proprio tra le pagine de Il Rosario e la Nuova Pompei che negli anni 1884 e 1885 si presentava con il sottotitolo: “periodico di religione, di storia e di archeologia”.
A questo proposito scriveva il Beato: «Chi distende un poco i suoi passi dall’uscita dell’Anfiteatro, e volge a sinistra su per la via nazionale delle Calabrie, ecco di rincontro vede apparire improvvisamente un Tempio, coronato di svelta ed elegante cupola sormontata dal vessillo di Redenzione, dalla Croce di Cristo, che fu ovunque apportatrice di vita e di civiltà verace nel mondo» (RNP,1884, 2). «Civiltà antica accanto a civiltà nuova, arte antica ed arte nuova» (ivi, 3) impegnate dunque in un costante dialogo volto alla costruzione di nuovi e significativi alfabeti.
La raccolta si presenta come un ponte tra l’antica Pompei, che continua a stupirci con le sue meraviglie, e la nuova Pompei, che continua a crescere rigogliosa all’ombra del Santuario e definisce il percorso culturale dell’archeologo appassionato, attento viaggiatore e osservatore. È il fondo librario che ci permette di esplorare, muniti di inchiostri e carte, i siti più antichi e che ci fa dire con Socrate: «Io non sono ateniese e nemmeno greco, io sono cittadino del mondo».
(Autore:Mariateresa Caiazzo)
*La biografia
L’archeologo Umberto Pappalardo, nato a Napoli nel 1949, ha condotto studi e ricerche nelle Università di Basilea, Tübingen, Freiburg i.B. e Tokyo. È stato docente di Archeologia Classica nella Università di Fribourg in Svizzera e “Visiting Professor” alle Università di Tokyo, Cordoba e Buenos Aires.
È stato Ispettore degli Scavi di Pompei e Direttore degli Scavi di Ercolano. Ha condotto scavi in Italia, Grecia, Turchia e Israele ed ha collaborato con l’American Scho School of Classical Studies per la pubblicazione degli Scavi della città di Corinto. È membro della Scuola Archeologica Italiana di Atene, dell’Istituto Italiano di Dendrocronologia, dell’Istituto Archeologico Germanico, della Fondazione Alexander von Humboldt e della “Premier Minister Takeshita Foundation”.
Attualmente è Professore Straordinario di “Archeologia Greca e Romana” e di “Archeologia Pompeiana” all’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Nel 2006 è stato insignito del “Premio Internazionale Sebezia Ter” per l’Archeologia. Ha al suo attivo centinaia
di pubblicazioni nelle maggiori riviste specialistiche, molte delle quali tradotte in tedesco, francese, inglese, spagnolo, giapponese e cinese. Dal 2018 insegna presso l’Institut Supérieur des Sciences Humaines dell’Università di Tunis El Manar. È altresì autore di numerose pubblicazioni scientifiche in diverse lingue.