Missioni Mariane dell'Anno 1997
"1997" La Regina di Pompei si reca a: *Martina Franca (TA) *Barra (NA) *Benevento (BN) *S.Giorgio a Cremano (NA) *Guglionesi (CB) *Montefredane (AV) *Civitella Roveto (AQ) *Montalbano Jonico (MT) *Casoria (NA) *Cori (LT) *Belvedere Marittimo (CS) *Minori (SA) *
"1997" La Regina di Pompei a:
Martina Franca (TA)
Dal 03 al 09 Febbraio 1997 – Collegiata: "Santa Famiglia" - Parroco "Don Diego Semeraro"
La Madonna di casa a Martina Franca
Martina Franca, come sempre, ha saputo mostrare la sua "grinta". Con il suo carattere deciso, delicato e fine, il carissimo don Diego ha chiesto ed ha atteso senza importune pressioni di poter ripetere l’esperienza mariana del novembre 1987.
L’avrebbe voluta in occasione del suo 25° di sacerdozio (passato ormai da due anni): impossibile. L’ha ottenuto in occasione del 25° dell’erezione della sua parrocchia, la sacra famiglia: 1972-1997.
Ma Martina Franca, nel 16° Centenario della morte di S. Martino, sta celebrando con solennità l’Anno Martiniano.
Non si poteva, in una eventuale sosta della Madonna a Martina, ignorare la chiesa madre la gloriosa Collegiata di S. Martino. E, guarda caso, Parroco di San Martino è Mons. Franco Semeraro, fratello di don Diego; il che ci ricorda l’antico "quos una fides vere fecit esse germano".
C’è poi una nota che non va trascurata: la Parrocchia della S. Famiglia risulta dal territorio smembrato della parrocchia di S. Martino.
Lunedì 3 febbraio, giorno feriale in stagione fredda (e a Martina Franca il freddo non scherza), il popolo accoglie la venerata immagine della Madonna di Pompei nella grande Piazza XX Settembre per accompagnarla festosamente alla Collegiata.
Si direbbe che la Divina Madre, ispiratrice di opere di amore, abbia voluto "combinare" un incontro tra i due campioni della carità: il Vescovo Martino e l’Avv. Bartolo Longo, l’uno e l’altro provenienti da un mondo di agiatezze che liberamente hanno lasciato per rispondere ad una specifica chiamata del Signore.
La Collegiata di S. Martino (sembra che presto sarà insignita del titolo di Basilica, complimenti!), per la sua vastità, la linea architettonica, gli ornati, i preziosi – che sono un autentico tesoro d’arte – fa pensare più ad una Cattedrale che ad una Parrocchia.
Poche ore vi sosta la Sacra Immagine, ma sono ore liete e fervorose.
Quindi, passaggio alla sacra Famiglia. L’Immagine, tutta illuminata, attraversa le stradine del centro storico nei punti più significativi, per raggiungere il nuovo quartiere della già periferia, diventato oggi anch’esso centro cittadino.
Anima di questo nuovo centro è la Parrocchia della S. Famiglia. La forma stessa della chiesa ha un suo messaggio: una tenda o una capanna: I 600 posti a sedere vengono occupati assai facilmente dai fervorosi parrocchiani.
Un mosaico recentissimo ti balza davanti come una visione di irreale: fondo d’oro e immagini parlanti, dal Cristo Pantocrator al nostro Bartolo Longo: il tutto in uno stile fondamentalmente bizantino ma con riflessi di moderno.
Tu pensi alla Gerusalemme celeste che sublima nel divino la storia dell’uomo.
Composto di oltre 7 milioni di tessere e più di mille colori, occupa tutta l’abside, dando l’idea di un vasto trittico dalle ante spalancate.
Non è il caso di farne una descrizione (il Parroco l’ha già fatta e ne ha curato la diffusione), ma non si può tacere il giudizio, più che doveroso, che si tratta di un autentico capolavoro.
La Parrocchia della S. Famiglia si è trasformata in un Santuario, luogo di costante preghiera, dove il popolo si ritrova sereno o, per lo meno, riscopriva la via della speranza.
Celebrazioni comunitarie e preghiera personale hanno costellato le giornate dal 4 al 9 febbraio: vespri solenni, paraliturgie sul tema del Battesimo, liturgia penitenziale, confessioni continue, grandi Celebrazioni Eucaristiche.
La veglia per tutta la notte a conclusione delle Giornate Mariane del sabato alla domenica ha richiamato un po’ – logicamente molto da lontano – il ritmo e la frequenza della Basilica di Pompei nelle vigilie della Supplica quando la chiesa non si chiude dal mattino del giorno precedente alla sera della festa.
Una forbita Schola Cantorum sotto la guida del Parroco riusciva a fondere gli animi nell’ascolto orante delle sacre melodie.
La Madonna ha costruito qui una sua casa: qui la sua missione non si interromperà. Grazie, don Diego, don Franco.
Grazie, fedeli di Martina Franca!
Termino con un saluto a S. Ecc.za Mons. Guglielmo Motolese, a S. Ecc.za Mons. Martino Scarafile: la loro presenza è stata un dono della Madonna.
A S. Ecc.za Mons. Benigno Papa, Arcivescovo di Taranto, un grazie particolare: assente perché impegnato nella Visita Pastorale la vasta Diocesi, ha seguito come ha potuto lo svolgersi delle Giornate Mariane.
Conosciamo il suo cuore di buon Pastore, certamente addolorato di non aver potuto vedere con i propri occhi quel che operava la Madonna: l’abbiamo incontrato tante volte durante altre Missioni della sua Taranto ed anche prima quando era ad Oppido, sempre paterno, dolce e profondo.
(Autore: Baldassarre Cuomo)
"1997" La Regina di Pompei a:
Barra (NA)
Dal 09 al 16 Marzo 1997 – Parrocchia: "Sacro Cuore"
Nella città di Barra la cultura dell’Amore
La cittadina di arra, all’inizio del secolo era un comune autonomo, un casale, fungeva da Dogana (Barra) ai confini di Napoli città.
Poi, fu incorporata nel grosso capoluogo perdendo la sua autonomia: è diventata parte della grande periferia con i problemi aggravatisi di recente per la crisi delle industrie locali, creando disoccupazione e delinquenza. È ormai diventata grande di circa sessantamila abitanti.
Le cinque parrocchie dispendono tutte le energie nella pastorale, formando fedeli maturi e impegnati, specialmente verso la numerosa e generosa gioventù.
La devozione mariana è radicata da tempo, rivolgendosi verso i vicini Santuari famosi locali, come la Madonna del Carmine Maggiore, la Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia, e la Madonna del Rosario a Pompei.
Far venire tra il popolo di Barra l’Immagine sacra della Madonna di Pompei era un impegno grande e una incognita.
È andato tutto ottimamente, oltre le aspettative.
Vi è stata la partecipazione delle autorità civili e di tutto il popolo, uomini adulti, mamme, giovani, in modo particolare quando si pensava che l’orario o il giorno feriale avesse creato il vuoto: la Supplica alle ore 13 nella parrocchia del Sacro Cuore ha visto tutta la settimana la chiesa colma di fedeli, e così la processione penitenziale al Venerdì sera, con espressioni di fede popolare davvero commuovente. Don Adolfo L’Arco ha proposto catechesi molto significative ai vari gruppi e categorie di fedeli, familiarizzando con loro e suscitando in essi attenzione ed emozioni.
Anche la partecipazione delle diverse parrocchie è stata esemplare, dimostrando che la devozione a Maria Santissima può aiutare a formare "comunità".
La presenza di Monsignor Vallini, Vescovo Ausiliare di Napoli, del Vicario Episcopale, del Decano, dei diversi parroci e soprattutto la celebrazione dolce e sofferta dell’Arcivescovo Prelato di Pompei, Mons. Francesco Saverio Toppi, ha contribuito a far capire a tutti che l’amore alla Madonna è nella giusta linea della dottrina della Chiesa cattolica.
Maria, con la sua presenza attraverso la sacra Immagine del Rosario di Pompei, in questo tempo di avvicinamento al 2000, è stata un "Giubileo" per le nostre comunità, assetate di giustizia, amore, tranquillità, prospettive sicure verso il futuro.
È stato un evento che ha inciso nelle coscienze, facendo regredire la cultura della violenza e della vendetta, per far prevalere, come una madre affettuosa verso i figli, la cultura dell’amore, del perdono e del vivere insieme.
Quando il quadro della Madonna è ripartito per Pompei, le lacrime hanno fatto capolino su tanti volti. Ma la certezza della sua vicinanza, la città mariana è solo a pochi chilometri da Barra, ha rincuorato tutti.
Soprattutto, ci rincuora il fatto che lei, nella sua dimensione gloriosa, è segno di speranza e di consolazione, a chi come noi è ancora pellegrinante nei giorni della vita terrena.
(Autore: Ciro Ibello)
"1997" La Regina di Pompei a:
Benevento (BN)
Dal 10 al 20 Aprile 1997 – Parrocchie: "San Gennaro – e Parrocchia "dell’Addolorata"
A Benevento con Maria nel Cenacolo
Lo scorso 8 di Maggio, il giorno solenne della Supplica, abbiamo raccolto i primi frutti dell’indimenticabile visita di Nostra Signora del Rosario di Pompei alla città di Benevento: una marea di popolo nelle nostre chiese cittadine per la dolce e commuovente preghiera sgorgata dal cuore dell’avvocato Bartolo Longo.
Il quadro itinerante della Madonna di Pompei ha incontrato la comunità beneventana dal 10 al 20 di Aprile permettendo a tutti l’esperienza di cenacolo fatta dai discepoli della prima ora: "Erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria, la Madre di Gesù (At 1,14).
Il grande manifesto affisso sui muri della città alle porte di tutte le chiese dell’Arcidiocesi ed il caldo invito rivolto alla gente sannita dalle Tv locali ha fatto riversare nelle chiese di San Gennaro e dell’Addolorata in fiume ininterrotto di uomini e donne di ogni età ceto sociale.
Dal 10 al 15 nella parrocchia di San Gennaro. Dal 15 al 20 in quella dell’Addolorata.
La Madonna è stata accolta in Piazza Risorgimento, la più grande della città e che costituisce di sera in sera il luogo di incontro preferito dei giovani.
L’Arcivescovo Mons. Serafino Sprovieri ha guidato con commozione il popolo esultante.
Il Sindaco, il dottor Pasquale Viespoli ha salutato a nome di tutti la Madonna porgendo il benvenuto ai sacerdoti missionari.
Ad accogliere la Regina delle Vittorie c’erano anche i parroci, gli studenti di teologia, gli ammalati guidati dall’Unitalsi, la Croce Rossa, la Misericordia, la FUCI, i giovani della Protezione Civile, i carabinieri che hanno scortato l’autocappella dal casello autostradale e poi il quadro per le vie cittadine, la Polizia, i Vigili Urbani e tanta gente convocata per le vie segrete ed arcane del cuore che solo una Mamma e Regina conosce.
Il Metropolita ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica. La gente si è immediatamente affezionata ai missionari, veri maestri della Parola ed insieme veri amici del popolo.
Nelle mattinate migliaia di studenti han fatto il precetto pasquale.
Tanti si sono avvicinati al sacramento della riconciliazione ed anche molti che da anni si erano allontanati dalla pratica religiosa si sono sentiti teneramente chiamati dalla Madonna.
L’amministrazione dell’unzione degli infermi ha caratterizzato la giornata dedicata agli ammalati. Gestanti e bambini sono stati consacrati alla Mamma di tutte le mamme. E le nostre chiese, simili a reparti-nido, sprigionavano gioia e speranza.
Il Rosario tre volte al giorno, con appropriate meditazioni, la Supplica delle ore 12.00, le sante Messe presiedute dai vari parroci della città, le formidabili omelie di don L’Arco, la visita del Delegato Pontificio Mons. Francesco Saverio Toppi, il dono di una immagine della Madonna e della reliquia di Bartolo Longo, hanno intrecciato un’esperienza di comunione e di altissima spiritualità. L’ora dell’addio al quadro della madonna non ha risparmiato commozione e nostalgia. È vero che alle soglie delo Terzo Millennio ogni avvenimento viene in fretta macinato e archiviato, ma è pur vero che la presenza della Madonna del Santo Rosario di Pompei ha suscitato un grande coinvolgimento ed una partecipazione attiva e generosa di tantissimi fedeli laici: abbiamo respirato un vero ed intenso clima di famiglia, cioè la Chiesa, perché la Chiesa è "famiglia" e "popolo di Dio".
Bisogna riconoscere che la Mamma del cielo forse mai così presente in terra tra i suoi figli come in questo scorcio difficile e gravido di speranza del ventesimo secolo che finisce, diventa una pista pastoralmente infallibile nell’opera della "Nuova Evangelizzazione" alla quale Giovanni Paolo II richiama in quest’ora di Misericordia tutta la Chiesa. Di questa missione mariana, rimane, e soprattutto tra i giovani che han vissuto con entusiasmo l’incontro con Maria, l’amore e la fedeltà alla preghiera del "Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannoda a Dio", che d’ora in poi non vogliamo lasciare mai più.
Dal Rosario, ne siamo certi, scaturirà la pace ed anche quella serenità che tutti invocano come un bene tragicamente perduto.
(Autore: Pasquale e Maria Mainolfi)
"1997" La Regina di Pompei a:
San Giorgio a Cremano (NA)
Dal 24 Aprile al 01 Maggio 1997 – Parrocchia: "S.Giorgio Martire"
Felice attesa a San Giorgio a Cremano
A conclusione della prima visita della Vergine di Pompei nella nostra città di S. Giorgio a Cremano (dal 24 aprile al 1° maggio 1996) i Missionari promisero alla nostra Comunità parrocchiale, che attendeva il completamento della nuova chiesa: "Ritorneremo con il Quadro della Madonna nel nuovo Tempio".
La promessa ha consolidato la speranza della Comunità, che, avendo già vissuto un momento di grazia e di spiritualità mariana, ha atteso il ritorno, alimentando la gioia dello spirito e l’entusiasmo di quel primo incontro, con la recita dal Rosario nelle famiglie ed una Peregrinatio Mariae nelle varie zone della parrocchia.
La promessa si è realizzata.
Si temeva solo che, essendo un’esperienza che si ripeteva nell’ambito della medesima comunità parrocchiale, la partecipazione di popolo potesse essere esigua.
Ma la devozione popolare che lega i sangiorgesi al tempio di Pompei è di antica data, e, come nella prima venuta, l’accoglienza è stata plebiscitaria: da piazza Garibaldi alla chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, un fiume di popolo accompagnava la Madonna, presenti il Sindaco ed autorità cittadine.
Esposta l’Immagine della Vergine per la venerazione, S. Ecc.za Mons. Agostino Vallini ha presieduto la concelebrazione Eucaristica con la partecipazione del decano, dei parroci di San Giorgio ed i missionari.
Al termine della celebrazione i fedeli si raccoglievano in preghiera trattenendosi fino a tarda ora.
Nei tre giorni di permanenza della Vergine in parrocchia è stata una gara continua tra i fedeli nel gremire il tempio per la preghiera, particolarmente nella veglia mariana del venerdì con gli operatori pastorali della parrocchia.
Ricco di suggestioni, l’incontro con le mamme in attesa e le mamme con figli infanti, tutti consacrati alla Vergine.
Il sabato sera è riservato agli uomini.
La sommessa recita del Rosario faceva da sfondo alle umili confessioni dei numerosi partecipanti; e l’Eucarestia suggellava la gioia dell’incontro col Signore.
Domenica, a mezzogiorno, nella piazza antistante il Municipio, chiusa completamente al traffico, solenne Supplica alla B.V. del Rosario e Celebrazione Eucaristica.
In serata Mons. Francesco Saverio Toppi, Prelato di Pompei, concludeva le brevi Giornate Missionarie con la celebrazione dell’Eucarestia, mentre parte del popolo, non potendo entrare, partecipava all’esterno del tempio.
Al termine dell’Eucarestia Mons. Toppi offriva alla parrocchia un quadro della Madonna di Pompei, che sarà esposto alla venerazione dei fedeli nella nostra chiesa.
Infine, davanti alla Sacra Icona portata in piazza, i fedeli esprimevano in acclamazioni e lacrime di commozioni il loro saluto e gli impegni di perseveranza, insieme ad un ringraziamento al Prelato di Pompei, ai sacerdoti e alle suore dell’équipe missionaria pompeiana.
(Autore: Pasquale Ascione)
"1997" La Regina di Pompei a:
Guglionesi (CB)
Dal 12 al 18 Maggio 1997 – Parrocchia: "Santa Maria Maggiore"
Particolare dono di Dio alla nostra Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Guglionesi è stata la visita della Sacra immagine della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei dal 12 al 18 maggio 1997.
Pensata e auspicata come secondo importante momento di crescita nella fede per la comunità (dopo la settimana biblica vissuta nella scorsa Quaresima) in questo primo anno di preparazione al Giubileo del 2000 dedicato a Cristo, la settimana mariana si è provvidenzialmente inserita tra le due grandi solennità dell’Ascensione e della Pentecoste.
Idea di fondo e linea direttrice per lasciarsi guidare dalla Mamma Celeste a un rinnovato amore per il Signore Gesù e ad un più coraggioso slancio di annuncio e di testimonianza sono state le parole da lei rivolte ai servizi alle nozze di Cana: "Fate quello che lui vi dirà", dettate dalla sollecitudine materna.
L’intento fondamentale della Settimana Mariana era infatti quello di far riscoprire o approfondire il senso della devozione e il vero culto alla Madonna, presente in modo trasversale lungo tutto l’itinerario giubilare, e "contemplata in questo primo anno soprattutto nel mistero della sua Divina Maternità" (TMA, 43).
Gli incontri di preghiera, di catechesi, la contemplazione dei misteri del Rosario, le appassionate meditazioni dettate da Mons. Baldassarre Cuomo e da Don L’Arco, sostenute dalla testimonianza della loro unità, ci hanno fatto considerare e comprendere più a fondo la speciale presenza di Maria nel Mistero di Cristo e della Chiesa, la missione della Vergine e la dimensione mariana insita nella vita di ogni discepolo di Cristo, come fa risaltare l’enciclica Redemptoris Mater, scritta da Giovanni Paolo II per l’Anno Mariano del 1987.
Ci hanno fatto vedere chiaramente in Maria Colei che non soltanto indica, ma che per la via più breve e privilegiata conduce al Figlio. Lei che ci ha donato Gesù e che ai piedi della croce ci ha accettati tutti come figli.
Così la presenza tra noi detta Sacra effigie della Madonna del Rosario di Pompei è stata occasione di grazia per guardare più intensamente alla persona di Gesù Cristo unico Salvatore e per comprendere l’esperienza giubilare come un cammino di conversione e la necessità di ritornare a Lui, cuore del mondo e fine della storia, senso della vita di ogni persona.
La coincidenza della settimana mariana con la novena di Pentecoste si è rivelata un’utile occasione per rimeditare la presenza di Maria nel cenacolo e il suo ruolo di sposa dello Spirito Santo e alimentare in noi il desiderio di imitare gli atteggiamenti di docilità e di apertura per calamitare lo Spirito Santo che ci rivela Gesù attraverso Lui il Padre, introducendoci nella circolazione dell’amore trinitario.
La settimana vissuta con Maria, animata con dedizione e passione dai due Padri e dalle due Suore venuti da Pompei, è risultata una intensa esperienza di preghiera e di fede e fonte di grande ricchezza spirituale.
Notevole la disponibilità e la partecipazione della comunità; numerosa la presenza delle celebrazioni e ai momenti di preghiera: dai bambini delle Scuole Materne alle mamme, dai ragazzi e giovani della Scuola media e dell’Istituto Magistrale agli appartenenti ai gruppi e movimenti, agli anziani, agli uomini.
Si notavano anche volti nuovi di persone che, normalmente, non frequentano la Chiesa accostarsi specialmente al Sacramento della Riconciliazione: la presenza della Mamma è stata veramente un forte richiamo per tanti suoi figli.
I momenti di adorazione e le Celebrazioni Eucaristiche hanno ravviato la nostra fede in Cristo Gesù presente nell’Eucarestia come sorgente della comunione ecclesiale e di energia per riscoprire la propria vocazione battesimale e la necessità di abbandonare una sequela superficiale per vivere con maggiore consapevolezza e fedeltà gli impegni derivanti dal Battesimo e convertirsi allo stile missionario proprio della Chiesa.
La comunità di Guglionesi, che dal 1575 ha una grande devozione alla Madonna del Rosario, ha sperimentato nella Settimana Mariana un rinnovato affetto filiale per Colei che è stata la strada di Dio e ci ha donato il Volto Umano del Salvatore.
Con Maria e per mezzo di Maria, a Cristo Signore, al Padre e allo Spirito il nostro grazie e il nostro canto di lode. (Autore: Lina Romanelli)
"1997" La Regina di Pompei a:
Montefredane (AV)
Dal 15 al 22 Giugno 1997 – Parrocchia: "Santa Maria del Carmine" - Parroco "Don Antonio Aquino"
A Montefredane in preparazione al Giubileo
La Settimana Mariana è stata vissuta dalla comunità come un esaltante momento di preparazione al Giubileo, come un ritorno ai valori più autentici e come riscoperta della preghiera.
La Madonna di Pompei ha scandito, con la sua presenza, una settimana destinata a rimanere per sempre nella storia di Montefredane, una comunità che aveva solide tradizioni di fedeltà al Rosario e che ha colto questa eccezionale occasione per riconsacrarsi alla Madonna.
Già all’arrivo dell’Immagine c’è stata una prima testimonianza di partecipazione e di entusiasmo.
Una folle notevole ha accolto la Vergine e l’ha accompagnata, dopo il benvenuto del sindaco, Carmine Troncone, alla chiesa di Santa Maria del Carmine.
La solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo-Delegato Pontificio del Santuario di Pompei, ha avviato con solennità la Settimana Mariana che si è poi articolata in un programma fittissimo di incontri, veglie di preghiera e manifestazioni di fede.
Il parroco don Antonio Aquino ha coinvolto tutta la comunità in questa corale riconquista della preghiera.
Monsignor Baldassarre Cuomo, Vicario Generale del Santuario di Pompei, ha avvinto giovani e meno giovani con le sue puntuali e trascinanti meditazioni sui temi più scottanti della nostra vita contemporanea.
Padre Adolfo L’Arco, dotto continuatore della tradizione salesiana, ha discusso di problemi ardui e coinvolgenti, lasciando l’impressione netta di una straordinaria cultura.
La capacità di comunicazione dei due apprezzatissimi ospiti, ha certamente agevolato il successo della Settimana Mariana che, fin dal primo giorno, ha visto una straordinaria partecipazione alle varie fasi della giornata: la preghiera degli scolari, il Rosario Meditato e la Supplica alla Madonna di Pompei, la Santa Messa, la Veglia di Preghiera.
Nella prima giornata sono state coinvolte le associazioni locali, nella seconda la parrocchia di Arcella, ricadente nel territorio comunale di Montefredane, nella terza le parrocchie della Forania.
Giovedì graditissima è stata la presenza delle Novizie delle Suore Figlie del Rosario di Pompei.
La giornata di venerdì ha avuto momenti particolarmente toccanti.
L’incontro di preghiera per ammalati ed anziani ha preceduto la solenne processione penitenziale che si è articolata in cinque soste, con meditazioni sui misteri dolorosi del Rosario. Di straordinaria commozione i momenti vissuti da quanti hanno partecipato alla celebrazione eucaristica per tutti i defunti della Comunità, con la presenza dell’Immagine della Madonna di Pompei nel cimitero di Montefredane.
La giornata del sabato ha visto ai piedi della Vergine le mamme e i bambini fino a tre anni e le gestanti e, in serata, un incontro degli uomini della parrocchia, concluso dalle confessioni e dalla celebrazione eucaristica.
L’ultimo giorno della Settimana Mariana è stata caratterizzata dalla malinconia derivante dall’annunciata partenza dell’Immagine della Madonna di Pompei.
Una Santa Messa officiata dal Vescovo di Avellino, Mons. Antonio Forte, ha fatto registrare una straordinaria partecipazione popolare.
Nei minuti successivi il dolore per la separazione, confortato dalla certezza di una rafforzata fede e di un consolidato rapporto con la Madonna del Rosario ha fatto vivere a Montefredane un momento di eccezionale fervore spirituale, destinato a rimanere per sempre nella storia della comunità. (Autore: Giuseppe Pisano)
"1997" La Regina di Pompei a:
Civitella Roveto (MT)
Dal 27 Luglio al 03 Agosto 1997 – Parrocchia: "San Giovanni Battista" Parroco: "Don Franco Geremia"
Un’accoglienza festosa e corale
Civitella Roveto, il ridente paese d’Abruzzo, immerso nel verde di secolari castagneti e vetusti querceti, adagiato sulle rive dell’alto Liri, ad oriente del Monte Viglio, dove l’aria è pura e dove si vive a dimensione uomo fra gente onesta e laboriosa – ha vissuto, grazie al parroco don Franco Geremia e al vescovo Mons. Luca Brandolini, uno straordinario avvenimento.
Una preparazione minuziosa e costante per un avvenimento eccezionale: una visita "come da tempo promessa e data in premio": la sacra Immagine della Madonna di Pompei a Civitella e meta.
Con puntualità quasi cronometrica, alle ore diciotto di domenica 27 luglio, accompagnata da Monsignor Baldassarre Cuomo, Vicario della Prelatura di Pompei, da Padre Adolfo L’Arco e da Sr. Maria Cecilia e Sr. Maria Alessia, il quadro è arrivato in Piazza Gran Sasso, ricevuto dal Parroco Don Franco Geremia, dal Sindaco, Dott. Giovanni De Blasis e accolta dall’applauso caldo, sincero, spontaneo, prolungato ma soprattutto commosso, della folla di fedeli che gremiva la pur capiente Piazza.
Ognuno si è reso conto della straordinarietà dell’evento. Lo ha rilevato il Sindaco nel suo discorso di saluto, lo ha ribadito don Franco associandosi, con brevi parole al discorso del Sindaco, ma in particolare lo hanno sottolineato i tanti fazzoletti che asciugavano le lacrime dei fedeli.
Accoglienza festosa e corale come si conviene alla Madre di Dio e Madre nostra, dimostrata anche con la massiccia partecipazione alle funzioni sacre.
Se a Civitella qualcuno, ma veramente qualcuno, è rimasto estraneo all’avvenimento. A meta la partecipazione totale.
Nei due giorni in cui l’Immagine sacra ha sostato nell’accogliente borgo di montagna, la chiesa è stata costantemente frequentata dai fedeli.
Edificante spettacolo di fede e d’amore per la Madre di Dio.
Nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, con la partecipazione del Vescovo Mons. Luca Brandolini, domenica 3 agosto, la Settimana Mariana di Civitella si è conclusa tra generale commozione e nostalgico rimpianto.
Una dimostrazione di fede così corale e genuina, anche se fa sorridere i non credenti o quelli che si ritengono tali, lascia, in chi crede, un grande senso di pace interiore.
(Autore: Arcangelo Petricca)
"1997" La Regina di Pompei a:
Montalbano Jonico (MT)
Dal 07 al 14 Settembre 1997 – Parrocchia: "San Rocco" Parroco: "Don Filippo Lombardi"
Un’attesa intensa e trepidante
Giorni indimenticabili, quelli vissuti dal 7 al 14 settembre 1997, nella comunità parrocchiale di san Rocco in Montalbano Jonico. Dopo una preparazione lunga e remota, dopo un’attesa intensa e trepidante ecco la vergine di Pompei entrare nella Città, salutata dal Sindaco, Prof. Leonardo Giordano e dall’Arcivescovo di Matera-Irsina Mons. Antonio Ciliberti, accolta da tutto il popolo di Dio festante e dai parroci di Montalbano.
Inizia la Missione Mariana con l’Eucarestia presieduta dall’Arcivescovo di Pompei, Mons. Francesco Saverio Toppi, che nell’omelia ci dispiega i misteri del Rosario, ci consegna Maria, anima della Missione, e ci consegna a Maria e per mezzo di Lei al suo Figlio, Gesù.
I giorni trascorrono veloci. Al centro di ogni catechesi, di ogni annuncio, di ogni predicazione: Gesù Cristo, così come ce lo porge Maria con la grazia della sua maternità, la vita cristiana e la visione dell’uomo secondo il progetto di Dio: creatura amata, salvata, redenta dal sangue di cristo e sostenuta dalla grazia di Maria, Vergine e madre.
Si alternano nelle celebrazioni vespertine, dopo il Card. Michele Giordano, altri vescovi della Lucania, che portano il loro magistero e la testimonianza di legame affettivo e spirituale con Don Luigi Ziella, di cui abbiamo celebrato il Cinquantesimo anniversario di Sacerdozio.
Il giorno del Cinquantesimo, 14 settembre, è stato un giorno solare, di grazia, di intensa vita comunitaria, tutto il popolo di Dio con a capo il Pastore, Mons. Ciliberti e il Parroco don Filippo Lombardi, si è stretto intorno al suo sacerdote, don Luigi, per manifestargli affetto, riconoscenza, gratitudine non solo per quello che ha fatto ma soprattutto per quello che è stato ed è per la Comunità intera: Padre, Fratello, Amico, guida spirituale, sostegno, conforto, luce sul cammino della vita cristiana; tutto questo sotto lo sguardo materno di Maria, Madre dei sacerdoti.
La sera del 14 settembre l’ora dell’addio, del commiato.
Una fiumana di gente accompagna Maria che parte ma non ci lascia, si ripropone all’attenzione della devozione di tutti in un’immagine eretta in una stele semplice ed eloquente, in un quartiere periferico della Parrocchia, benedetta da Mons. Cuomo, a perenne ricordo di giorni indimenticabili, non solo per le cose belle e grandi viste con gli occhi, quanto per quello che Maria ha inciso nel cuore di ognuno: il suo Amore, il suo affetto, il suo Figlio, Gesù.
(Autore: Filippo Lombardi)
"1997" La Regina di Pompei a:
Casoria (NA)
Dal 21 al 28 Settembre 1997 – Parrocchia: "San Giustino de' Jacobis" Parroco: "Don Arcangelo Caratunti"
Nella città di Padre Ludovico
Con Maria, immagine e Madre della Chiesa, dal 21 al 28 settembre nella parrocchia S. Giustino de’ Jacobis di Casoria (NA) è stata vissuta la settimana Mariana con la Madonna del Rosario di Pompei. Quest’evento, vissuto in preparazione del X anniversario di fondazione della parrocchia dedicata a San Giustino de’ Jacobis, è stato anche un momento di comunione con le altre comunità parrocchiali della città di Casoria: S. Mauro Abate; S. Benedetto Abate; S. Antonio Abate; S. Maria delle Grazie; S. Maria della Stella; S. Paolo Apostolo.
"Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera con le donne e con Maria, madre di Gesù e i fratelli di lui" "At. 1,14): Mons. Baldassarre Cuomo, Vicario generale del Santuario di Pompei; Don Adolfo L’Arco, Don Arcangelo Caratunti, parroco di San Giustino, Don Carmine Genovese, parroco di S. Mauro, Don Mauro Piscopo, parroco di S. Benedetto, Don Lucio Lemmo, parroco di S. Antonio Abate, Don mauro Zurro, parroco di S. Maria delle Grazie, Don Carmine Basile, parroco di S. Maria Stella, Don Nunzio d’Elia, parroco di S. Paolo Apostolo, Padre Luigi Maglione dei Camilliani di Casoria. Le Suore Figlie del Rosario di Pompei, tra le quali Suor Assunta Filiana della parrocchia di S. Giustino, che recentemente ha professato, le Suore Catechiste del Sacro Cuore, le Suore Francescane, le Suore del SS. Sacramento.
La settimana è volata. I giorni scanditi dal susseguirsi di momenti liturgici, di preghiera, d’incontri, sotto l’amorevole sguardo di Maria, sono parsi troppo brevi. Le comunità parrocchiali, ecclesiali, associative e quella civile con il Sindaco, dott. Salvatore Graziuso, hanno accolto l’effigie della Vergine del Rosario di Pompei memori dell’amore che il Beato Ludovico da Casoria portava all’opera di Pompei ed al legame fraterno con il Beato Bartolo Longo, ma soprattutto della sua devozione a Maria, davanti alla quale il 17 marzo 1884 durante la sua visita a Pompei, si prostrò rapito nell’estasi dell’adorazione e per la quale istituì la Via della Croce in quella nuova città Mariana.
Casoria ha beneficiato delle grazie di Maria e a Lei si è rivolta chiedendo la sua perpetua protezione, dal discorso di apertura della settimana di Mons. Ciriaco Scansillo, Vescovo Ausiliare di Napoli, a sua Ecc. Mons. Diligenza, Arcivescovo Emerito di Capua, in occasione della Celebrazione Eucaristica conclusiva da lui presieduta il 28 settembre.
Grazie, Signore Gesù per tutto questo. (Autore: Lucio De Liguori)
"1997" La Regina di Pompei a:
Cori (LT)
Dal 20 al 26 Ottobre 1997 – Primaria Collegiata: "S. Maria della Pietà"
Maria di Nazareth, la Madre di ogni vivente, ci viene incontro nel nostro cammino di fine millennio per indicarci che è Cristo Gesù la via da percorrere per vivere in pienezza la comunione con Dio. Ecco allora che si fa pellegrina e attraverso le sue immagini e il suo esempio di vita si pone al nostro fianco, dirige i nostri passi, ci aiuta a rialzarci se inciampiamo o cadiamo. In questo peregrinare la Madonna, invocata con il titolo del S. Rosario di Pompei, è giunta a Cori, una cittadina poco distante da Roma.
È arrivata nel piazzale della Croce il 20 ottobre accolta dalle autorità civili e religiose locali e dalla popolazione esultante. Ha sostato per una settimana nella primaria Collegiata di S. Maria della Pietà dove fin dal 1574 nacque una delle prime confraternite del S. Rosario, intorno alla sacra immagine della Madonna del Rosario incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1896 e davanti alla quale ha pregato il fanciullo Gioacchino Pecci, futuro Papa Leone XIII, insieme alla madre Anna Prosperi Buzi di Cori.
Il quadro itinerante della Madonna è stato accompagnato dai missionari di Pompei, che attraverso le loro riflessioni, la preghiera, la testimonianza sollecita e discreta, hanno toccato l’animo di moltissime persone venute anche dai paesi vicini. A fine missione, Mons. Domenico Pecile, Vescovo della Diocesi di Latina-Terracina ha sottolineato come attraverso Maria e la preghiera del Rosario si possa giungere ad un’autentica conversione.
Quando il quadro della Madonna di Pompei ha lasciato Cori ha suscitato commozione tra i numerosissimi fedeli presenti. Lei, la Madre, tenendo tra le braccia il piccolo Figlio, sembrava ricordare a tutti che il punto centrale e finale di ogni ricerca umana è Cristo Signore "unico Salvatore del mondo: ieri oggi e sempre". (Autore: Ottaviano Maurizi)
"1997" La Regina di Pompei a:
Belvedere Marittimo (CS)
Dal 17 al 23 Novembre 1997 – Parrocchia: "Madonna del Carmine"
La testimonianza di una fervente parrocchiana
Eccellenza Reverendissima, Le porgo i miei più cordiali saluti e ringraziamenti per l’opera svolta dai vostri collaboratori nella nostra Parrocchia "Madonna del Carmine" Laise, Belvedere Marittimo (Cosenza) durante la settimana dal 17 al 23 novembre 1997.
Prima di continuare mi presento: il mio nome è Angela Bianco, abito a Laise e sono una parrocchiana molto assidua.
Vi scrivo per raccontare la mia esperienza sul "grande evento della venuta del quadro della Madonna di Pompei".
Ho conosciuto una Suora simpaticissima: Suor Maria Virginia, che mi ha trasmesso un "pizzico" del suo grande amore per il Santo Rosario e quindi anch’io nel mio piccolo voglio esprimere le mie impressioni.
L’attesa del quadro è stata lunga, non vedevo l’ora che arrivasse, perché sapendo della precedente missione nella nostra terra di Calabria, e del grande riscontro di fedeli che si era avuto, il tutto mi sembrava al di sopra delle possibilità della nostra Parrocchia, e quindi devo dire che se la gioia era tanta anche la paura faceva la sua parte.
All’arrivo però rimasi così incantata dalla dolcezza del volto della Madonna e dalla sua bellezza che la paura svanì e nacque nel mio cuore qualcosa di nuovo, qualcosa di vero che mi fece diventare consapevole per la prima volta della mia fede di cristiana.
I giorni passavano ed in me diventava sempre più grande l’amore verso quel volto divino!
Grazie soprattutto alle testimonianze portate da Mons. Baldassarre Cuomo e da Padre L’Arco, esempi meravigliosi di amore fedele e pura dedizione a Colei che è "vita, dolcezza e speranza nostra".
Ho partecipato a tutti gli incontri che sconvolgevano noi giovani con grande fervore ed in particolare ricordo la visita all’Istituto Magistrale di Belvedere Marittimo dove non ho riscontrato quella partecipazione che avrei voluto da parte delle mie coetanee, forse perché non avevano recepito il messaggio di pace, amore e fratellanza che così ben Don Adolfo L’Arco aveva trasmesso.
Tuttavia il resoconto della settimana trascorsa, a mio avviso, è più che soddisfacente.
L’anno 1997 è da ricordare per molti eventi, ma certamente questa Missione Mariana sarà uno dei ricordi che maggiormente ci accompagnerà lungo il cammino di preparazione spirituale al grande Giubileo del Duemila. (Autore: Angela Bianco)
"1997" La Regina di Pompei a:
Minori (SA)
Dal 14 al 21 Dicembre 1997 – Basilica: "Santa Trofimena"
Un evento di grazia e di gioia per l’intero popolo
Alla fine del primo anno di preparazione al Grande Giubileo del 2000, Maria nella sacra effigie della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, ha vissuto la comunità ecclesiale di Minori.
È stato questo un grande evento di grazia e di gioia per l’intero popolo minorese che per un’intera settimana dal 14 al 21 dicembre 1997 è accorso ai piedi della Madre Celeste. Una settimana che ha visto ed ha auspicato anche per il futuro il compimento di una presenza trasversale e viva di Maria per la preparazione all’anno giubilare, mentre la comunità cristiana di Minori si prepara a vivere la Visita Pastorale del suo Arcivescovo, Mons. Beniamino Depalma.
A rendere ancora più vivo il messaggio mariano è stata l’animazione delle Suore Domenicane della Congregazione del Santo Rosario di Pompei, del Vicario Generale della diocesi di Pompei Monsignor Baldassarre Cuomo e del salesiano P. Adolfo L’Arco, che durante questa settimana hanno incontrato tutti i gruppi ecclesiali e tutti coloro che hanno voluto avvicinarsi alla madonna con Spirito di grazia e di preghiera.
Maria, con il suo volto di Mamma ha chiamato tutti i suoi figli, fin dai primi bagliori del mattino con la santa Messa e con altre celebrazioni liturgiche che si sono susseguite per l’intera giornata.
Abbiamo, così cantato per un’intera settimana le lodi alla madre del Signore. La quale ha preso per mano ognuno di noi e come mamma amorevole ci ha presentato al suo Figlio Gesù perché potessimo avere fede retta, speranza certa e carità perfetta.
Maria non si è fermata nella nostra Basilica, ma è entrata nella casa di ogni minorese e ha visitato l’intera cittadina trasformandola in un vero e proprio cenacolo dove lo Spirito Santo è sceso perché portasse i propri frutti.
La Beata Vergine ci ha fatto innamorare di cristo e Cristo di Lei; per dirla con P. L’Arco siamo diventati "beniamini della Madonna", ci ha aggrappati alla sua Corona e invocando il suo nome ci siamo stretti al Figlio in un’ideale abbraccio d’amore, in attesa della sua venuta nella Celebrazione del Santo Natale.
Per questo vogliamo ringraziare i Padri e le Suore che hanno accompagnato la sacra effigie. Sono stati veri esempi di missionarietà e il loro ricordo è ancora indelebile nell’intera comunità. Grati a Dio per averci fatto dono di questa settimana, invochiamo su di loro ogni benedizione, perché possano continuare a svolgere in maniera efficace, così come a Minori, la loro missione.
Chiediamo, infine, a Dio Padre per intercessione della Vergine Maria e di Santa Trofimena, nostra patrona, che i frutti ricevuti in questa settimana possano moltiplicarsi e risvegliare nell’intera comunità sentimenti autentici di fede cristiana, perché Minori possa diventare una comunità in Missione, nella quale ogni cristiano, consapevole dell’immenso dono ricevuto nel giorno del suo Battesimo, si senta per gli altri re, sacerdote e profeta.
(Autore: Giulio Caldieri)