Libri Santuario "A"
*Antonio Domenico Cua (Architetto matematico)
Fossato Serralta (CZ) 1999, s.i.p.
(Autore: Nicola Avellino)
Giunge finalmente tra le nostre mani anche, il penultimo lavoro del Dr. Nicola Avellino.
Nel volume, così come negli altri già al suo attivo: "Pompei, il Campanile Monumentale", "Pompeiana 1997; e, in collaborazione con il fratello Luigi, "Pompei, Segni di antiche memorie", Pompei Natale 1990, l’Autore procede con metodo personale e inconfondibile.
Chi ha avuto modo di seguire la Rivista de "Il Rosario e la Nuova Pompei" negli anni 1983-1991 ricorderà che Nicola Avellino è stato, in quel periodo, il curatore della rubrica "Spigolature", nella quale, con certosina perizia, proponeva, di volta in volta, la rivisitazione degli eventi e dei protagonisti della storia della Pompei di Bartolo Longo.
Passione quest’ultima che coltiva insieme ai fratelli Luigi e Mario Rosario, i cui studi abbiamo presentato in altre occasioni, che non è solo sete di ricerca e di conoscenza, ma anche di profonda partecipazione interiore.
Questa volta tocca al prof. Antonio Domenico Cua, architetto matematico, la cui rivisitazione avviene in occasione del centenario della sua morte. Il Cua, d’origine calabrese, era nato a Savucci (CZ) il 4 agosto 1819. A seguito della morte prematura del padre, morto prima che egli nascesse, fu educato dallo zio Giuseppe Rosario.
Costui, nel 1825, si trasferì a Napoli con tutta la famiglia portando con sé anche il piccolo Antonio Domenico.
Nella città partenopea percorse l’iter degli studi laureandosi in architettura alla regia Università.
Insegnò Matematica nella reale Scuola Militare di Napoli e, dal 1854, Geometria analitica alla Regia Università, e, successivamente, dal 1889, Geometria descrittiva con disegno. Bartolo Longo lo incontra a Napoli, nel 1876, in casa dell’amico Cav. Tarquinio Fuortes.
Un incontro fortuito, ma che si rivelerà provvidenziale perché il Cua, in quella circostanza, offrì la propria disponibilità professionale per il disegno e la direzione dei lavori della costruenda Chiesa del Rosario.
La qualcosa avvenne nei successivi sette anni con evidente soddisfazione del Fondatore di Pompei, che non mancò di esprimere la sua gratitudine all’architetto, che ad 81 anni, il 1° settembre 1899, cessava di vivere nella sua villa di resina, oggi Ercolano, in provincia di Napoli.
Grazie all’autore prende luce un’altra tessera di quello straordinario mosaico voluto dalla Provvidenza in terra di Pompei e alla cui realizzazione Bartolo Longo votò la sua vita, grazie anche alla squisita collaborazione di tanti che, come il Cua, furono collaboratori impareggiabili del disegno divino.